NDI e la latenza negli eventi live: tra efficienza e qualità

27 Febbraio 2025

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Quando si parla di eventi live e di tecnologia video, il tema della latenza è uno dei più discussi. In questo ambito, ogni millisecondo è cruciale: dal palco agli schermi, il pubblico si aspetta di vivere un’esperienza fluida, senza ritardi percepibili. Per la migliore gestione video, una delle soluzioni più versatili è sicuramente NDI (Network Device Interface), una tecnologia molto apprezzata per la sua flessibilità ma spesso criticata per le sue prestazioni in termini di latenza, specialmente nella versione HX.

Ma quanto incide realmente NDI sulla latenza, e quali accorgimenti possiamo adottare per ottimizzarne l’uso in contesti live? Analizziamo in modo più approfondito i dettagli tecnici e consideriamo come sfruttare al meglio videocamere come la Panasonic AG-CX350EJ e la Canon CR-N300, disponibili per il noleggio presso REC Eventi.

Che cos’è la latenza? Le origini per affrontarla al meglio

Cominciamo dall’inizio: ogni sistema video introduce una latenza, che dipende da più elementi della catena di produzione. Partiamo dal sensore della videocamera, che acquisisce l’immagine: questo passaggio è noto come “readout time” e varia in base alla tecnologia del sensore. Prendiamo due esempi concreti:

  • Panasonic AG-CX350EJ: Dotata di un sensore MOS da 1 pollice, questa videocamera è progettata per offrire un’acquisizione rapida e una qualità d’immagine eccellente, con un tempo di lettura stimato tra 6 e 8 millisecondi (msec).
  • Canon CR-N300: Questa telecamera PTZ utilizza un sensore CMOS da 1/2.3 pollici. Sebbene più piccolo, è ottimizzato per streaming e produzioni live, con un tempo di lettura di circa 8-10 msec.

Dopo l’acquisizione dell’immagine, quest’ultima viene elaborata e, durante questo passaggio, avvengono diverse regolazioni come la correzione del colore e la riduzione del rumore. Se questa fase viene gestita da un hardware dedicato (come, ad esempio, FPGA), il ritardo aggiunto è minimo, tra 0,5 e 3 msec. Infine, la conversione dello spazio colore (RGB a YUV, richiesto da NDI) può essere integrata, con un’aggiunta di circa 1-2 msec.

NDI: un protocollo da conoscere a fondo

Una volta che è stato elaborato al meglio il frame, entra in gioco NDI. Attraverso l’utilizzo di questo protocollo è possibile attuare la trasmissione di video tramite rete IP, mantenendo sempre alta qualità e latenza ridotta. Tuttavia, le due versioni principali di NDI presentano differenze sostanziali:

  • NDI Full Bandwidth: Offre la massima qualità possibile, andando a comprimere il video al minimo. Con l’NDI Advanced SDK, è possibile ottimizzare il flusso, evitando copie di memoria e mantenendo una latenza sotto i 5 msec.
  • NDI HX: Utilizza compressione H.264 o H.265 per ridurre la larghezza di banda. Sebbene questo aggiunga qualche millisecondo di ritardo, HX è ideale per configurazioni con limiti di rete, come eventi in location temporanee o in streaming.

Un aspetto cruciale da tener presente è l’ottimizzazione hardware: dispositivi che gestiscono direttamente la compressione (ad esempio, le telecamere native NDI HX come la CR-N300) possono ridurre il tempo complessivo in modo significativo.

Alcune riflessioni sull’infrastruttura di rete

In un evento live, la rete gioca sicuramente un ruolo fondamentale: infatti, grazie ad una connessione stabile da 1 Gbps, un frame NDI HX a 8 Mbps richiede circa 1 msec per essere trasmesso. Per un frame NDI Full Bandwidth (150 Mbps), il tempo di trasmissione è intorno a 2,5 msec.

Tuttavia, la latenza complessiva della rete può aumentare in base alla stessa configurazione. Ecco alcuni accorgimenti da considerare in queste situazioni:

  • Switch di rete: Utilizzare switch gestiti di alta qualità, in modo tale da garantire una latenza minima e ridurre il jitter (deviazione di un segnale rispetto al suo tempo di arrivo previsto).
  • Segmentazione: Separare il traffico video dal resto della rete, dedicando risorse esclusivamente alla trasmissione NDI.
  • Ridondanza: Implementare backup di rete per evitare interruzioni durante l’evento.

Un quadro completo della latenza nei due prodotti in analisi

Considerando i diversi passaggi della catena video, possiamo andare a fare una stima della latenza totale dei due prodotti precedentemente introdotti. In particolare, per quanto riguarda il caso della Panasonic AG-CX350EJ, è necessario valutare:

  • Sensore: 6-8 msec
  • Elaborazione: 2-3 msec
  • NDI: <5 msec
  • Rete: 2,5 msec

L’intero processo raggiunge un totale di circa 15-18 msec.

Per la Canon CR-N300, invece, abbiamo:

  • Sensore: 8-10 msec
  • Elaborazione: 2-3 msec
  • NDI: <5 msec
  • Rete: 2,5 msec

In questa circostanza, il totale è di 17,5-20,5 msec. Questi numeri dimostrano che, con la giusta configurazione, entrambe le videocamere possono rientrare nei limiti di latenza accettabili per produzioni live.

NOTA: Il calcolo della latenza si riferisce al processo completo di acquisizione, elaborazione e trasmissione del segnale video fino alla sua visualizzazione su un monitor in regia, senza includere eventuali ritardi aggiuntivi legati alla proiezione o alla visualizzazione su LED wall.

NDI e SDI: prestazioni e latenza a confronto

Quando si parla di flussi video per eventi live, un aspetto interessante da analizzare è sicuramente il confronto tra NDI e SDI. Infatti, entrambi i protocolli hanno vantaggi e limiti specifici, che si riflettono su diversi elementi quali la latenza, la qualità del segnale e la flessibilità operativa.

Prendendo in esame ancora una volta le videocamere Panasonic AG-CX350EJ e Canon CR-N300, possiamo valutare come si comportano queste tecnologie in uno scenario pratico.

Latenza del flusso SDI

Il flusso SDI, solitamente caratterizzato dalla sua affidabilità e latenza minima, funziona con un approccio diretto:

  • Acquisizione ed elaborazione: Come per NDI, i tempi di acquisizione e correzione delle immagini dipendono dal sensore e dal processore della videocamera; in questa specifica fase non si presentano differenze sostanziali.
  • Trasmissione SDI: Una volta elaborato, il segnale SDI viene inviato direttamente a un dispositivo di acquisizione tramite un cavo coassiale. Non essendoci compressione o conversione, il tempo di trasmissione rimane estremamente basso:
    • Latenza SDI: Si dimostra praticamente impercettibile, poiché Inferiore a 1 millisecondo.

Latenza del flusso NDI

NDI, d’altra parte, introduce passaggi aggiuntivi che ne aumentano la latenza rispetto a SDI:

  • Compressione e conversione: Il segnale video viene compresso (NDI HX) o trasmesso in banda larga (NDI Full Bandwidth) e convertito per la trasmissione su rete IP.
  • Trasmissione su rete: La rete introduce una latenza aggiuntiva, soprattutto in configurazioni non ottimizzate. In condizioni ideali:
    • NDI HX: Aggiunge circa 10-20 millisecondi di latenza totale.
    • NDI Full Bandwidth: Mantiene una latenza più bassa, tra 5 e 10 millisecondi.

Le differenze principali tra SDI ed NDI

Dopo aver analizzato in modo approfondito entrambi gli scenari, è possibile scegliere SDI nel caso di:

  • Eventi critici in tempo reale: Dove ogni millisecondo conta, come per live o produzioni ad alta precisione.
  • Massima qualità non compressa: Necessaria per garantire la fedeltà del segnale video.
  • Semplicità e affidabilità: SDI richiede meno configurazioni ed è meno sensibile alle variazioni di rete.

Per quanto riguarda, invece, NDI, è possibile utilizzare questa tecnologia per:

  • Eventi distribuiti o ibridi: Dove la scalabilità della rete IP consente di collegare più dispositivi e postazioni senza limiti fisici.
  • Streaming e lunga distanza: Ideale per produzioni che richiedono trasmissioni verso più destinatari su reti IP.
  • Versatilità e flessibilità: Perfetto per configurazioni dinamiche, come produzioni in location temporanee.

Scegli l’utilizzo di NDI per avere la garanzia di eventi live di qualità

Al momento, SDI rappresenta ancora la scelta migliore per contesti critici in tempo reale e per applicazioni punto-punto; tuttavia, NDI offre una flessibilità che SDI non può eguagliare. Chiaramente, il tipo di evento, le esigenze tecniche e la struttura operativa richiesta sono elementi essenziali da valutare nella scelta tra le due tecnologie. Ad esempio, nel caso di eventi live complessi e distribuiti, la combinazione di videocamere come la Panasonic AG-CX350EJ e la Canon CR-N300 con il protocollo NDI può offrire un mix perfetto tra prestazioni, qualità e flessibilità senza eguali.

Sebbene NDI HX abbia una latenza maggiore rispetto alla versione Full Bandwidth, offre un compromesso eccellente tra qualità e larghezza di banda. Grazie all’utilizzo di videocamere come la Panasonic AG-CX350EJ e la Canon CR-N300, è possibile ottenere prestazioni affidabili anche per eventi live complessi.

Ottimizzare è la chiave per avere risultati di successo

Per un risultato di successo, l’essenziale è l’ottimizzazione. Infatti, è molto utile unire l’uso di diversi strumenti conoscendo i limiti di ciascun componente, adottando le migliori pratiche di rete e sfruttando le tecnologie avanzate a disposizione. Facendo riferimento a tutti questi fattori, scegliere NDI si dimostra una soluzione versatile e potente nel caso di eventi live che richiedono precisione e qualità.

Qualora avessi bisogno del supporto degli esperti del settore, non esitare a contattare noi di REC Eventi. Infatti, grazie alla nostra pluriennale esperienza nel campo degli eventi e alla collaborazione di professionisti altamente qualificati, possiamo offrirti una consulenza personalizzata volta alla ricerca della soluzione più adatta alle tue necessità e al tipo di evento che desideri organizzare. In questo modo, non dovrai preoccuparti di nulla. Ti aspettiamo!

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